Entusiasmo

Mi rendo conto che tutto l’entusiasmo che ho messo nell’azienda in cui lavoravo era un sentimento tutto mio e solo mio. Era una mia illusione. Ho sognato un’azienda che non c’era. Un’amica mi ha detto: “tu ci credevi”. Sì, era così, almeno fino a qualche anno fa. Ci credevo, ma era solo una mia illusione. Era quell’entusiasmo che metto nelle cose nuove, nei nuovi lavori, ci proietto sopra tante cose, tutte mie, che in realtà questi lavori non hanno. Sogno. Immagino. La pubblicità dice “immagina, puoi”. Non se l’azienda non è tua, c’è ben poco da immaginare. Lavorare alle dipendenze di qualcuno significa stare ai suoi capricci e desideri, non hai voce in capitolo. L’azienda per cui lavoravo era attiva in un ambito culturale, quanti progetti avremmo potuto fare per farla conoscere e intrecciare rapporti interessanti? Siamo finiti ad inserire ordini e a correre dietro alle lamentele dei clienti. Perché non volare un po’ più alto? Sto continuando a sognare un’azienda che non c’era. Mi rileggo la storia della mia azienda e ripartono i film mentali: avrei potuto fare questo, e poi quest’altro, ma perché non mi hanno fatto fare qualcosa di meglio? Perché quell’azienda non è quello che pensavi tu, non lo è mai stato.

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